
E’ quindi importante studiare le modalità più efficaci di comunicazione alimentare anche nei primi anni di vita.
In uno studio condotto nei Paesi Bassi su 166 bambini di età compresa fra i 4 e 6 anni, gli autori hanno analizzato se immagini di animali fossero altrettanto efficaci di personaggi televisi familiari nello stimolare risposte affettive verso i cibi sani. I bambini sono stati esposti a un’immagine di carota combinata con 5 differenti tipi di figure: una familiare (personaggi televisivi molto noti ai bambini) e 4 non-familiari. Delle 4 figure non familiari, una (un pupazzo di rinoceronte color grigio) era totalmente inconguente con l’alimento, mentre le altre 3 erano conguenti o concettualmente (coniglio grigio e carota) o percettivamente (rinoceronte arancione e carota) o sia concettualmente che percettivamente (coniglio arancione e carota).
E’ risultato che il ricorso a personaggi televisivi noti e familiari attiva nei bambini sia risposte affettive automatiche (misurate lasciando ai bambini poco tempo per scegliere) che più consapevoli (misurate lasciando ai bambini un tempo maggiore per esprimere la loro scelta): ciò confermerebbe teorie sociali riconosciute. Contestualmente è stato rilevato che anche figure meno comuni e familiari, però concettualmente o percettivamente congruenti, possono essere importanti nel promuovere una risposta positiva verso la scelta di alimenti sani.
Fonte: DeDroog 2012. Per approfondimenti