
Si tratta di un intervento chirurgico destinato a ridurre l’obesità patologica, definita da un indice di massa corporea (IMC) pari o superiore a 40 kg/m2. Questo intervento comporta benefici per il paziente – in termini di riduzione del rischio di mortalità e di sviluppo di co-morbilità, come il diabete di tipo 2 – e per l’intera società, in quanto consente una riduzione dei costi sanitari legati al singolo paziente.
Gli autori di quest’analisi ritengono che gli articoli negativi possano distorcere la consapevolezza generale dei pazienti obesi e ne influenzino le scelte e i tempi della decisione.
E’ corretto esigere dalla stampa, e dai media in genere, un’informazione appropriata e consapevole, ma bisogna ricordare che i quotidiani non sono l’unica fonte di informazione; in Italia, poi, la lettura del giornale è patrimonio di una minoranza della popolazione. Il paziente fonda la propria consapevolezza anche su altre fonti tradizionali (come il passaparola) o meno tradizionali come il web, ma, nel caso di patologie, rimane il medico la fonte più autorevole.
Fonte: J. M. L. Williamson, 2012. Per approfondimenti: Lavoro originale