
Il tempo della famiglia come tempo della vita e tempo dell’attesa.
Il tempo della famiglia è anche il tempo della vita. Il legame della famiglia, poiché nasce come il legame tra un uomo e una donna, è un legame della vita per la vita. Per vivere, si sa, basta nutrirsi. Ma non ci si nutre solo di pane. Il nutrimento proprio di un essere umano è anzitutto un altro essere umano. Non è una esortazione al cannibalismo, questa, s’intende, ma solo la constatazione che senza un legame decente d’affetti, un essere umano muore, anche se ha del pane da mangiare. Nel tempo della famiglia la vita germoglia per via del fatto che un uomo e una donna si parlano con parole d’amore, cioè si nutrono reciprocamente. Ne viene la fecondità. Che è il figlio. Ma il figlio è il frutto d’una fecondità che è quella della vita. La quale genera sempre. Anche in molti modi simbolici. Generare poi vuol dire mettere al mondo sé in altro. Ma essere sé in altro è il modo, per la nostra finitudine, di toccare la forma dell’eterno.