Normalmente consideriamo la diagnostica in funzione della terapia. E indubbiamente è così. In quest’incontro esploreremo come la diagnostica, nei casi in cui una terapia non è presente, possa diventare uno strumento di “cura.” Pensiamo al primo anno della pandemia Covid-19 quando, in assenza di terapie e di vaccini, ci siamo affidati a strumenti diagnostici per evitare o limitare l’esposizione al virus. La nuova diagnostica high tech attraverso test rapidi ci aiuterà a differenziare tra infezioni virali e non virali, e
diventerà sempre più uno strumento integrato con la terapia stessa. In parte questo già accade nel campo dell’oncologia, ma diventerà un approccio molto più pervasivo. Esploreremo anche le implicazioni sociali e culturali, con attenzione alle disuguaglianze nel campo della salute e all’impatto sulle relazioni tra scienza e società, che sono alla base della relazione di fiducia che le persone hanno nella scienza.
Stefano Bertuzzi è Chief Executive Officer dell’American Society for Microbiology - ASM, una delle più grandi società scientifiche mondiali nell’ambito delle Life Science. Ha collaborato con la Casa Bianca durante l’amministrazione Obama per ottimizzare i benefici degli investimenti in ricerca scientifica. Più recentemente ha guidato gli sforzi dell’ASM per affrontare la pandemia, lavorando direttamente con la Task Force COVID-19 della Casa Bianca, l’FDA (Food and Drug Administration) e il CDC (Center for Disease Control and Prevention) per aumentare l’accesso agli strumenti di diagnostica per il coronavirus. È membro del Comitato Scientifico di Fondazione Zoé.