L’esplodere nel 2020 della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina quest’anno stanno destabilizzando gli assetti internazionali e mettono in discussione il modello di sviluppo che ci aveva accompagnati negli ultimi decenni. Il mondo forse rimane globale, ma è certamente più localizzato, in una cornice di “globalizzazione diversificata” che tocca molti temi, uno fra tutti quello della ricerca. La risposta vaccinale alla pandemia è stata frutto di un’immensa collaborazione internazionale, che per funzionare deve basarsi su trasparenza, cooperazione e solidarietà. Il conflitto in atto, tra diverse visioni del mondo più che tra Paesi, e le polarizzazioni che ne conseguono, con fronti opposti e nuovi scenari di guerra fredda, mettono in pericolo il coordinamento globale e quegli scenari di innovazione aperta che soli possono contribuire al progresso della ricerca, e quindi alla salute del mondo. Cosa ci attende nei prossimi mesi e anni?
Stefano Bertuzzi è Chief Executive Officer dell’American Society for Microbiology - ASM, una delle più grandi società scientifiche mondiali nell’ambito delle Life Science. Ha collaborato con la Casa Bianca durante l’amministrazione Obama per ottimizzare i benefici degli investimenti in ricerca scientifica. Più recentemente ha guidato gli sforzi dell’ASM per affrontare la pandemia, lavorando direttamente con la Task Force COVID-19 della Casa Bianca, l’FDA (Food and Drug Administration) e il CDC (Center for Disease Control and Prevention) per aumentare l’accesso agli strumenti di diagnostica per il coronavirus. È membro del Comitato Scientifico di Fondazione Zoé.