Grazie a tecniche di mappatura cerebrale sempre più sofisticate, è oggi possibile guardare dentro il cervello e studiarne i circuiti. Questo approccio ci ha permesso di capire che l’autismo colpisce innanzitutto la connettività cerebrale, ovvero l’intricatissima rete di connessioni che governa lo scambio di informazioni tra aree del cervello. Con qualche sorpresa: in alcuni casi le connessioni sembrano essere insufficienti, in altri sembrano invece essere sovrabbondanti. Questo apparente paradosso è in realtà un’importante scoperta che permetterà finalmente di “spacchettare” l’autismo in sottotipi omogenei da un punto di vista genetico e biologico, un fondamentale passo avanti verso lo sviluppo di terapie personalizzate.
Alessandro Gozzi è Direttore del laboratorio di Neuroimaging funzionale, Centro per le neuroscienze cognitive e di sistema, Istituto Italiano di Tecnologia, Rovereto