Yakir Arbib, a soli 29 anni, vanta un’attività concertistica internazionale e ha già ricevuto importanti riconoscimenti tra cui il premio per giovani talenti della America-Israel Cultural Foundation, il Premio Internazionale Massimo Urbani (2008) e il Montreux International Piano Jazz Competition (2015). Dall’orecchio assoluto e la percezione sinestetica, Arbib porta in tutto il mondo la sua interpretazione della musica classica e del jazz, tanto da essere stato ribattezzato come “il re dell’improvvisazione”.
Svegliarsi all’alba a Vicenza sulle note del giovane pianista Yakir Arbib, compositore con un piede a Roma e uno tra Israele e gli States. Un artista dotato di un inequivocabile genio musicale, formato tra il rigore della musica classica e la libertà improvvisativa del jazz. Un artista difficile da inquadrare in un particolare stile musicale, e proprio per questo capace di fare musica come nessuno l’ha mai fatta. A soli 29 anni, Arbib vanta un’attività concertistica internazionale e ha già ricevuto importanti riconoscimenti tra cui il premio per giovani talenti della America-Israel Cultural Foundation, il Premio Internazionale Massimo Urbani (2008) e il Montreux International Piano Jazz Competition (2015). Dall’orecchio assoluto e la percezione sinestetica, Arbib porta in tutto il mondo la sua interpretazione della musica classica e del jazz, tanto da essere stato ribattezzato come “il re dell’improvvisazione”.