Maria Luisa Gorno Tempini è Neurologa comportamentale con un Dottorato di ricerca in Neuroscienze. Attualmente gestisce il Laboratorio di Lingua e Neurobiologia presso il MAC – Memory and Aging Center dell’Università della California, San Francisco dove è Professoressa ordinaria. Il suo lavoro è orientato verso lo studio della base neurale di funzioni cognitive più elevate, come la lingua e la memoria. Ha una vasta esperienza in neurologia e neuroscienza e nell’uso di paradigmi comportamentali e neuroimaging per lo studio dei sintomi linguistici e dei loro meccanismi neurali.
Negli ultimi anni, anche grazie alle nuove tecnologie di indagine, si è molto sviluppato lo studio delle basi neurobiologiche dei processi mentali in generale, e quello dei processi regolativi delle emozioni in particolare. L’ipotesi da cui si parte è quella della perfetta corrispondenza tra i fatti mentali ed i fatti neuronali. Ma quali sono gli ultimi sviluppi della ricerca? E cosa sono davvero le emozioni, dal punto di vista neurobiologico? Esistono nel nostro cervello delle strutture predisposte anche a regolare le risposte emotive e il comportamento che ne deriva?
Il cervello è un organo plastico in grado di riorganizzarsi e imparare in risposta agli stimoli esterni. Questo principio delle neuroscienze umane è vero a tutte le età della vita. Ci sono però dei periodi critici in cui le abitudini dell’individuo e l’ambiente emotivo, cognitivo e sociale in cui agisce sono fondamentali per proteggere le capacità di apprendimento e adattamento che sono tipiche dell’essere umano.
Nell’era delle relazioni e della comunicazione che stiamo vivendo si parla molto, ma spesso in modo impreciso, di empatia. Le neuroscienze hanno dimostrato che nel nostro cervello esistono meccanismi di riconoscimento automatici e immediati, che scattano a prescindere dalla nostra volontà e ci consentono di riconoscere e comprendere le emozioni altrui. Ma come funzionano dal punto di vista neurobiologico? Quali aree del cervello si attivano, e perché? L’empatia può essere condizionata dalla cultura in cui viviamo? E può essere sviluppata?