Nato in Toscana nel 1953, conosciuto soprattutto come attore, David Riondino ha iniziato la sua carriera artistica nel campo musicale. Iniziò poco più che ventenne con una bizzarra cooperativa di teatro-musica-animazione, denominata Collettivo Victor Jara, di cui fu uno dei fondatori insieme alla sorella Chiara. Oltre a varie esibizioni dal vivo con loro ha all’attivo due lp. Nel 1978 esordì poi come cantautore vero e proprio, dotato di una vivacità e un’inventiva non comuni, con l’album David Riondino, pubblicato dall’etichetta indipendente Ultima spiaggia, a cui fece seguito un’esperienza unica, come apripista della tournèe del 1978 di Fabrizio De Andrè con la PFM (Patrick Djavas e Franz Di Cioccio membri del gruppo avevano suonato nel disco di Riondino). Forse il clima dei palazzetti dello sport non era il più adatto alle sue surreali canzoni e alle sue gag però per Riondino questa fu un’esperienza importante. L’anno successivo Riondino pubblicò il suo secondo album, “Boulevard”, prodotto da Shel Shapiro, che conteneva fra le altre “Ci ho un rapporto”, già comparsa nel disco precedente, brano che Riondino cantò poi in una piccola apparizione nel film “Maledetti vi amerò”, esordio di Marco Tullio Giordana, dopodichè si dedicò all’attività di attore. Solo dopo 6 anni Riondino incise un nuovo album, “Tango dei miracoli”, uscito con illustrazioni di Milo Manara. Seguirono poi tre album pubblicati dalla CGD: Racconti picareschi del 1989, Non svegliate l’amore del 1991 e Temporale del 1994 in cui Riondino ha la possibilità di far sfoggio delle sue abilità canore e recitative. Da alcuni anni, si occupa del recupero della tradizione orale e in Toscana ha costituito la Fondazione Accademia dell’Ottava. Collabora attivamente con Stefano Bollani, Milo Manara e Dario Vergassola.
È possibile raccontare l’amore? Ascoltando le letture ad alta voce di David Riondino si direbbe proprio di si. L’eclettico cantautore, verseggiatore satirico, regista, attore e autore teatrale e televisivo ci conduce con straordinaria sensibilità in un viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca delle parole della letteratura che hanno contribuito a plasmare l’immagine della relazione amorosa. Riservato a chi ha ancora voglia di sognare.