Intervista al sessuologo Emmanuele A. Jannini, autore di “Uomini che piacciono alle donne”.
di Silvia Giralucci
“Gli uomini si innamorano con gli occhi, le donne invece con le orecchie”. Quindi, cari maschietti, se volete piacere, imparate a raccontare e a raccontarvi. Il consiglio non esce da un sito di gossip, ma viene da uno dei maggiori esperti di sessuologia e di relazioni di coppia in Italia, il professor Emmanuele A. Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’Università Tor Vergata di Roma e visiting professor a Shanghai, Hefei e Guangzhou. Jannini ha da poco dato alle stampa il libro “Uomini che piacciono alle donne” con la prefazione di Piero Angela, con cui collabora con la rubrica “Questione di ormoni” all’interno di SuperQuark. Nel suo saggio raccoglie le molte risposte della scienza ai misteri della seduzione e dei sentimenti.
Professore, quindi, quali uomini piacciono alle donne?
Gli uomini che piacciono alle donne sono quelli capaci di mettersi in una dimensione paritetica, capaci di accettare anche le loro debolezze e di raccontarsi.
Il maschio di oggi è diverso da quello del passato: grazie alla “blue revolution”, la rivoluzione dei farmaci per l’erezione, i maschi sono usciti dalla condizione di drammatica incertezza della loro virilità e si sentono molto più sicuri di sé. Il maschio di oggi si trova sullo stesso piano in cui era la donna degli anni Sessanta quando la pillola anticoncezionale creò la prima grande rivoluzione sessuale. Non è più insicuro in quel punto fondamentale della mascolinità che è l’erezione e per questo ha minor necessità di imporsi con la violenza. In questo contesto, c’è una legge che accompagna tutta la ricerca scientifica su questo argomento. La banalizzo così: “I maschi si innamorano con gli occhi, le donne si innamorano con le orecchie”. Sappiamo tutti che le orecchie sono una zona erogena formidabile, ma questo non vale solo per l’eccitazione sessuale, ma anche per la passione amorosa, perché attraverso questo canale passano le informazioni.
Se i maschi hanno verso le femmine un interesse bidimensionale, legato alle forme, il femminile è un territorio dove ci si muove grazie alla capacità del maschio seduttore di creare un’ulteriore dimensione, quella della personalità. È seduttore quel maschio che è capace di raccontarsi, di raccontare una storia, di muoversi attraverso quinte e non in una dimensione piatta come quella di una fotografia.
Questo anche per la seduzione tramite app come Tinder?
Assolutamente, abbiamo pubblicato qualche mese fa un review su tutti gli studi che sono stati fatti in questo campo dove abbiamo dimostrato che anche nelle app i maschi più efficaci sono quelli che si raccontano in termini di studi, di diplomi, di cultura proprio perché sanno che quello è un canale privilegiato per accedere all’interesse femminile. Con questo non voglio negare che le donne abbiano gli occhi e li utilizzino, però per pubblicizzarsi con efficacia su Tinder un maschio deve fare riferimento anche ad aspetti come intelligenza, intraprendenza, cultura, accudimento e in generale ad aspetti relativi alla propria personalità.
La pandemia ha ridefinito completamente la nostra socialità. Quanto pesa nelle nostre vite, soprattutto per le persone che non vivono in coppia, la mancanza di contatto fisico?
Abbiamo anche in questo caso un’evidenza chiara che viene dalla scienza. A gennaio abbiamo pubblicato un lavoro che ha coinvolto 7.000 persone studiate da un punto di vista psicometrico. Abbiamo documentato che chi durante il primo lockdown ha potuto continuare ad abbracciarsi, a stare insieme, a fare sesso, ad avere una dimensione di passione anche fisica, ha esperito ansia e depressione con livelli significativamente minori rispetto a chi ha dovuto cessare l’abbraccio e tutto ciò che ha a che fare con la fisicità.
Siamo animali che hanno bisogno di contiguità fisica. La nostra necessità di contiguità è stata frustrata dalla pandemia e verrà celebrata dalla “vax revolution”. Faccio una profezia: la terza grande rivoluzione sessuale sarà quella degli abbracci, quando questo sarà possibile. E immagino che l’immane tecnologia vaccinale che è stata grandiosamente sviluppata dalla scienza in questi mesi verrà applicata a un altro grande flagello: il virus dell’HIV che potrà essere sconfitto quando avremo degli strumenti vaccinali innovativi.
Nulla è più ridicolo che chi pensa che la sessualità umana sia solo natura, spontaneità. In realtà noi ci amiamo secondo cultura e le grandi rivoluzioni passano dalla scienza: la pillola, la pillola blu, la vaccinazione per il coronavirus e la vaccinazione per l’HIV che verrà.
Parlando del sistema immunitario, nel suo libro dice che anche l’innamoramento è in grado di potenziarlo.
È vero, abbiamo tante evidenze che mettono in relazione seduzione e immunità. Già l’incontro con un’altra persona è una sfida al sistema immunitario: l’altro da sé è un formidabile fornitore di stimoli antigenici positivi. Pensiamo che con un semplice bacio vengono trasferite molecole importantissime per le difese immunitarie. Quello che accade nel momento in cui si incontra sessualmente è anche un aumento delle competenze del sistema immunitario grazie alla stimolazione. Di certo, innamorarsi è un buon antivirus.
Scriverà anche il libro “Quali donne piacciono agli uomini”?
Naturalmente sì, anche se sarà molto più facile perché la sessualità maschile è molto più rudimentale. Piacere a un maschio è più semplice anche perché il maschio ha un atteggiamento assai meno giudicante di quello femminile.
Proprio perché la donna seleziona ciò che il maschio propone, il maschio deve sviluppare tecniche di seduzione molto più articolate e complesse. Deve convincerla e a volte anche ingannarla. Le donne, più che tecniche di seduzione, devono sviluppare tecniche di sopravvivenza nei confronti di un maschio che nella seduzione anche inganna, promette cose che non manterrà. Ci sono donne che sono perfettamente capace di riconoscerle e di allontanare il seduttore seriale oppure di tenerselo per una notte, avendo però la capacità di riconoscere i segnali che il dongiovanni di turno dà, e decidere se utilizzarlo o meno. E poi ci sono le donne che non sanno riconoscerlo e ci cadono con tutte le scarpe. Ognuno fa il suo mestiere in questo teatro della seduzione dove lo scienziato dell’amore riesce a individuare dei comportamenti assolutamente chiari, sostenuti da istanze biologiche molto evidenti. Sommessamente ricordo che un maschio in ogni eiaculazione produce un numero di spermatozoi potenzialmente sufficiente a fecondare l’intera popolazione femminile degli Stati Uniti. Questa ridondanza genetica, a fronte di un solo ovocita prodotto ogni 28 – 30 giorni da parte della donna, qualche cosa vorrà dire.
Anche biologicamente, un’attenzione a con chi si va a letto è un importante retaggio femminile e, al contrario, una strategia di spargimento del materiale genetico maschile è una delle caratteristiche che differenzia i due generi. Anche se, come sappiamo molto bene, abbiamo ormai una cultura che ci permette di mutuare dall’altro genere tutti i comportamenti e ciascuno si può comportare con un perfetto controllo delle proprie istanze sessuali e sentimentali sia al femminile sia al maschile.
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