Che cosa è in grado di dirci la filosofia a proposito della natura della mente? È possibile dare una risposta univoca o si deve necessariamente “arrendersi” all’inafferrabilità di uno dei concetti più complessi con cui l’umanità si sia confrontata? Ne parliamo con Massimo Cacciari, filosofo e accademico italiano, professore di “Pensare filosofico e metafisica” all’Università VitaSalute San Raffaele di Milano.
Filosofo e accademico, Massimo Cacciari è Professore di Pensare Filosofico e Metafisica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è stato fondatore e preside. Ha pubblicato numerose opere e saggi, tra i quali meritano una particolare attenzione: “Krisis” (1976); “Pensiero negativo e razionalizzazione” (1977); “Dallo Steinhof “ (1980); “Icone della legge” (1985), “L’angelo necessario” (1986), “Hamletica”, (2009). La sua ricerca teoretica si concentra nel “trittico” costituito dalle opere “Dell’Inizio” (1990); “Della cosa ultima” (2004) e “Labirinto filosofico”(2014). Tra le pubblicazioni più recenti: “Doppio ritratto. San Francesco in Dante e Giotto” (Adelphi, 2012); “Il potere che frena” (Adelphi, 2013); “Filologia e filosofia” (Bononia University Press, 2015); “Re Lear. Padri, figli, eredi” (Saletta dell’Uva, 2015); “Occidente senza utopie” (con Paolo Prodi – Il Mulino, 2016). Dal 1993 al 2000 è stato Sindaco di Venezia.