Nato a Cuneo nel 1952, Ilvo Diamanti è docente ordinario di Scienza Politica nella Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. È Prorettore per i rapporti internazionali e con il territorio dell’ateneo e ricopre l’incarico di direttore del Laboratorio di Studi Politici e Sociali (LaPolis) presso la Facoltà di Sociologia. Dal 1995, tiene un corso di “Régimes politiques comparés” presso l’Ecole Doctorale di Paris II, Panthéon-Assas. Direttore scientifico della Fondazione Nord Est (Venezia) dal 1999 al 2003 ora è presidente dell’istituto Demos & Pi (Vicenza) di cui ha anche la responsabilità scientifica. È membro del comitato scientifico ed editoriale di numerose riviste. Ha collaborato con il quotidiano “Il Sole 24 Ore” fino al 2001 e con il quotidiano la Repubblica, di cui è tuttora editorialista. In ambito internazionale collabora periodicamente con il quotidiano parigino “Le Monde”. Ha condotto numerose ricerche e curato diverse pubblicazioni sui temi del mutamento sociale del Paese, dell’autonomia e dell’identità territoriale, delle trasformazioni del sistema politico. Attualmente si occupa di analizzare come si stiano modificando i temi della cittadinanza, dell’identità, della partecipazione in tempi di integrazione e di allargamento.
Qual è la vostra classifica di paure: viene prima il futuro dei figli o le catastrofi ambientali? La crisi economica o la criminalità? Il sociologo Ilvo Diamanti e il “nordestologo” Francesco Jori, capovolgono il punto di vista partendo dalla partecipazione come terapia per le insicurezze. Poter fare qualcosa per sé e per gli altri, potere accedere alle informazioni, discutere e condividere le decisioni è già un antidoto.