LETTERE DALLA FINE DEL MONDO.
Dialogo tra uno scrittore che voleva essere uno scienziato e uno scienziato che voleva essere uno scrittore.
Massimiliano Parente e Giorgio Vallortigara, La Nave di Teseo, 2021
Se le nostre convinzioni sul senso dell’esistenza sono state ormai del tutto archiviate dalle scoperte scientifiche, non possiamo liberarcene una volta per tutte e dare vita a un nuovo Illuminismo? O meglio, cosa possiamo dire ancora – attraverso il punto di vista della letteratura e della scienza, che in queste pagine viene come sublimato – sulla nostra natura, sull’identità e la memoria, sulle grandi domande esistenziali, e persino sul sesso, sull’arte, sulla possibilità di scrivere? L’irriverente, disincantato e lo stile di Massimiliano Parente – che non ha paura di essere preso sul serio né di non esserlo – si unisce ora allo sguardo limpido e pacato del neuroscienziato Giorgio Vallortigara, e il risultato è un epistolario squisito, un dialogo pieno di ironia e di sottigliezze, capace di sollevare domande significative e al tempo stesso di lanciare, con divertita premeditazione, inedite provocazioni al lettore. Dalla critica al nichilismo all’impostura della datazione “dopo Cristo”, dal senso di credere in un dio alla consapevolezza scientifica del nulla cui tutto l’universo è destinato, dal sovrannaturale all’arte della verosimiglianza, dal sofisticato dualismo mente-cervello al libero arbitrio: queste lettere sembrano arrivare al termine delle cose, alla fine del mondo, per poi tornare indietro e dire a noi qualcosa del nostro tempo e del nostro futuro.
Massimiliano Parente è nato a Grosseto nel 1970 e vive a Roma. Ha pubblicato i romanzi Incantata o no che fosse (1998), Mamma (2000), Canto della caduta (2003), la trilogia di culto formata da La macinatrice (2005), Contronatura (2008) e L’inumano (2012) – raccolta nel 2017 in un volume unico con il titolo Trilogia dell’inumano –, Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler (2014), L’amore ai tempi di Batman (2016), il saggio sulla Recherche di Marcel Proust L’evidenza della cosa terribile (2010), i pamphlet La casta dei radical chic (2010) e Il vero cafone. Ciò che non dovremmo fare e facciamo tutti (con Vittorio Feltri, 2016). Collabora in esclusiva con “Il Giornale”. Non è un giornalista.
Giorgio Vallortigara è Professore ordinario di neuroscienze e direttore Vicario del Center for Mind/Brain Sciences dell’Università di Trento. È anche Adjunct Professor presso la School of Biological, Biomedical and Molecular Sciences dell’Università del New England, in Australia. È autore di più di 170 articoli scientifici su riviste internazionali (con oltre 3000 citazioni) e di alcuni libri a carattere divulgativo. Oltre alla ricerca scientifica svolge un’intensa attività di divulgazione, collaborando con le pagine culturali di varie testate giornalistiche e riviste.
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